Il miele è un alimento dolce e di elevato valore nutritivo che le api producono partendo dal nettare dei fiori delle piante o dalla melata (un derivato della linfa degli alberi prodotta da alcuni insetti succhiatori).
Il nettare viene raccolto, trasformato e combinato con sostanze proprie dell’ape. Dopo numerosi scambi tra un’ape e l’altra che consentono una graduale maturazione e un arricchimento in enzimi, il miele viene finalmente stoccato nei favi.
Fortunatamente la Toscana, per il grande numero di specie vegetali presenti le cui fioriture si susseguono nel corso di molti mesi, per la dolcezza di colline, boschi e siepi, utili ad ammansire i venti e favorire il volo dell’ape, rappresenta un ambiente straordinario per la vita di questi insetti e la produzione del miele.
Processo produttivo
All’arrivo in azienda dei melari, contenenti telaini pieni di miele, inizia la prima fase vera e propria del processo produttivo, la disopercolatura, che consiste nel rimuovere lo strato di cera che chiude le cellette del favo contenenti miele.
Una volta disopercolate le celle si procede con la smielatura. In questa fase i telaini vengono posti nello smielatore che, tramite l’utilizzo della forza centrifuga, fa uscire il miele dei telaini permettendo il riutilizzo di questi ultimi.
All’uscita dallo smielatore il miele viene poi convogliato nei maturatori passando attraverso un filtro (fase di filtraggio) che raccoglie residui di cera, resti di api e qualsiasi altro materiale estraneo.
La fase finale è la decantazione dove il miele viene lasciato all’interno dei maturatori a decantare, l’aria sale verso l’alto formando uno strato di schiuma superficiale che verrà poi successivamente rimossa.
Una volta pronto il miele viene invasettato per la vendita al dettaglio o travasato in secchi o fusti per la vendita all’ingrosso.